Da professionista del campo di Grafica ed Animazione spesso mi sono chiesta di quale entità può essere la reazione ad un semplice disegno scarabocchiato. E mi è capitato spesso, soprattutto nel sottoporre qualche bozzetto o qualche schizzo al giudizio altrui. Questo è ciò che sperimenta da anni, in modo del tutto personale, David Shrigley, artista inglese di Macclesfield, classe 1968, autore di disegni, sculture, fotografie e corti d’animazione che vive e lavora a Glasgow, in Scozia.
L’importanza dei disegni nella comunicazione visuale
Di sicuro si dirà…
Ma i disegni sono solo per bambini!
Nulla di più errato! Sono un ottimo strumento di comunicazione visuale, un mezzo potente ed immediato se utilizzato in modo mirato. Ed una prova sono le vignette di Shrigley, umoristiche e provocatorie, imperdibili per chi ama il nonsense e il grottesco, ma anche per chi non è un professionista del settore. Egli stesso si è autodefinito un outsider nel mondo dell’arte. Le sue composizioni sono costituite da disegni essenziali, in bianco e nero, svincolati dai canoni realistici, spesso supportati da un testo scritto,che evidenziano gli aspetti bizzarri, gli elementi inquietanti e i paradossi della vita quotidiana.
Come le riflessioni di un bambino molto saggio che mostrano l’arguzia e l’umorismo grottesco di un osservatore esperto del mondo degli adulti, le sue illustrazioni sono dotate di parole, grafici, balloon, scarabocchi, linee irregolari e aforismi cupamente divertenti sul mondo.
Comunicazione Visuale: Comunicare in maniera più veloce e diretta possibile
Sin dai primi anni del 2000, Shrigley sposta la sua attenzione verso il cinema. Nel 2003 realizza con la squadra di regia Shynola il videoclip “Goodsong” per i Blur, vincitore del British Animation Awardcome migliore video musicale e di due DE&D Awards (uno per l’animazione e uno per la regia).
Il video ha i classici disegni in bianco e nero di Shrigley, che raccontano di uno strano omino volante che si innamora di uno scoiattolo, sulle note del suggestivo brano dei Blur. La narrazione combina l’umorismo ad un oscuro senso di tristezza, che a momenti indigna e confonde. Alcuni lo odiano, altri adorano l’audacia e la libertà di pensiero. Un video da vedere, anche solo per scoprire la propria reazione di fronte a qualcosa che va completamente fuori dalle regole…
Nel 2004 dirige il video animato di “Agnes Queen of Sorrow”,brano di Bonnie “Prince” Billy e nel 2005 un film d’animazione con il pluripremiato regista Chris Shepherd basato sul libro di Shrigley “Who I Am and What I Want”(Chi sono e Quello che Voglio).
Collaboratore settimanale di fumetti alla rivista The Guardian Weekend, nel 2006 pubblica il suo primo album,dal genere definito “spoken-word”(dall’inglese “parola parlata”), basato su prestazioni poetiche con accompagnamento musicale che si concentrano sull’estetica di giochi di parole e di narrazione,dal titolo “Shrigley Forced to Speak With Others”, seguito da un doppio CD di artisti, tra cui David Byrne, Islands e Grizzly Bear.
Il 2015 vede la sua attiva collaborazione al progetto “Dismaland – Bemusement Park” un’installazione artistica temporanea organizzata da Bansky in Inghilterra, che mostra un “parco divertimenti anti-Disneyland”. Per il progetto realizza numerosi slogan sparsi per il parco, primo fra tutti: “Winning is strictly prohibited” (“Vincere è strettamente proibito”) e un’attrazione dal titolo “Knock the Anvil” in cui bisogna colpire e abbattere un’incudine colpendola con una pallina da tennis.
Il lavoro di Shrigley è stato largamente esposto: mostre personali presso il Yerba Buena Center for the Arts di San Francisco, Statens Museum for Kunst di Copenaghen, il Kelvingrove Art Gallery and Museum a Glasgow, e l’HammerMuseum di Los Angeles. Nel 2013 è nominato per il prestigioso Turner Prize per la sua personale “David Shrigley: Brain Activity” presso la Hayward Gallery di Londra.
“Questo scarabocchio lo saprei fare anch’io”
Quante volte l’abbiamo sentito dire (o lo abbiamo detto!) nell’osservare qualche opera riconosciuta ufficialmente come tale! Succede dai tempi di Picasso… Eppure un esempio della risonanza mediatica mondiale che può avere un disegno animato approssimativo, ma comunicativamente vincente l’abbiamo avuta a partire da “The Simpsons” a “South Park”, “Beavis and Butthead”, e così via.
In Italia purtroppo il disegno animato in certi ambiti è ancora relegato ad intrattenimento per ragazzi, figuriamoci l’operato di artisti come Shrigley. Forse siamo troppo impegnati a fare i fighi su Instagram o a tentare di fare arte e grafica con l’unico obiettivo della viralità! Ragion per cui ho ritenuto opportuno scriverne, visto che in giro nel web in italiano c’è davvero poco su quest’artista, dal cui lavoro si evince una forte esigenza comunicativa.
Hai trovato interessante questo articolo? Se si, dacci forza e coraggio…condividi ed iscriviti alla nostra newsletter!
Vincenzo Calicchio
Ultimi post di Vincenzo Calicchio (vedi tutti)
- “Strofe Contagiose” il progetto di Marea per (soprav)vivere alla quarantena - 23 Marzo 2020
- Chi sono i nomadi digitali? La mia esperienza - 13 Febbraio 2020
- SEO: Quanto tempo ci vuole per posizionare un sito? - 24 Aprile 2016